La storia della Plumeria in Italia inizia a Palermo nel 1822, diventando nel tempo il simbolo della città.

Infatti, il
clima è il più adatto alle sue esigenze della pianta Plumeria che in precedenza era conosciuta come Frangipane. 

A preservare i suoi esemplari più antichi, vi è l’Orto Botanico dei Borboni di Boccadifalco a Palermo. Il profumo agrumato, soffice e dolciastro colmava i vasi sui balconi dei palazzi della città, così da far respirare, percorrendo le strade, un’aria salubre richiamando note di vaniglia, gelsomino, rosa selvatica e cannella. 

In Sicilia vi sono diverse varietà di plumeria:

  • a fiore bianco di piccole dimensioni con interno giallo;
  • a fiore bianco di medie dimensioni, con interno giallo, ma con striature rosse al bordo;
  • la varietà “Palermitana di colore rosa”;
  • la varietà “Palermitana a fiore grande e con i petali a punta”;
  • la varietà “Palermitana con fiore tondeggiante.

Come non rimanere inebriati per le vie di Palermo, dai profumi rilasciati dalla plumeria, petali bianchi e polposi, arrotondati e accavallati tra loro con striature gialle o rosa di differente vivacità.


Origini e simbologia

Per collegare la plumeria alla storia, bisogna chiamarla “frangipani”. Questo nome infatti deriva da un nobile che ha vissuto in Italia nel secolo XII di nome Muzio Frangipani, fu lui che creò un profumo simile al fiore di plumeria.

La pianta è tipica delle Maldive, dove viene chiamata “pianta del tempio” in quanto si trova spesso vicino i templi e le moschee, è considerata quindi una pianta sacra.

Nelle Hawaii invece viene utilizzata per creare ghirlande da regalare ai turisti in segno di amicizia, i cittadini lo considerano un fiore con proprietà d’immortalità, di pace e di buona fortuna, questo perché anche una volta tagliato un ramo continuano a sbocciare nuovi fiori. Sull’isola di Creta invece viene usata per arricchire le recinzioni e le siepi.

L’estrazione della gomma dal legno della plumaria, ha un’ottima azione disinfiammante per arrossamenti e gonfiori causati da vesciche.

Il simbolo della plumeria nel linguaggio dei fiori è quello di semplicità e bellezza.

Plumeria, il fiore simbolo di Palermo

La plumeria è un tropicale arbusto simbolo di Palermo, ma che si può trovare anche lungo tutta la costa della sua Sicilia. 

Con il profumo fresco e fruttato, simboleggia la purezza, la fertilità in una città di rinascita.

La prima varietà acutifoglia è proprio quella palermitana. Nobili ragazze e signore che abitavano le aristocratiche ville e sontuosi castelli palermitani, sfoggiavano bouquet di “Plumeria Palermitana”, erano quindi dei fiori che manifestavano sontuosità, ricchezza e bellezza, ambiti da tutte le donne palermitane.

Ancora adesso a Palermo si regala la plumaria alle giovani spose dalle mani della propria madre come simbolo di eredità genitoriale.

Molti scrittori riportano che il nome della pianta plumeria derivi da un emigrante che tornato dalle isole Hawaii dove si chiama “paw melia”, ne ha dato il nome ammirandola e riconoscendola.

Palermo è la città che più si è adattata all’habitat di questo fiore in quanto è soleggiata durante tutto l’arco dell’anno. Ha bisogno di tanta acqua che rende le foglie robuste, arrotondate come disegnate da Giotto, colorate e profumate.

Un’altra teoria sull’origine a Palermo di questa pianta così apprezzata viene data dagli scritti del professore Attilio Carapezza il quale collega il giungere di questo fiore a Palermo con l’arrivo di alcuni commercianti che trattavano con i paesi esotici e nello specifico le famiglie Ingham con loro “Sumatr” e Whitaker.

Invece per quanto riguarda il nome, il poliziotto, ma anche scrittore Antonio Pizzuto, asseriva che “plumaria” non era altro che una stortura del fiore che ha la forma tondeggiante di un pomo e la purezza di una camelia.

Un bellissimo paesino siciliano contende la plumeria come proprio simbolo, è Riposto, affacciato sul mare vicino all’Etna, dove a quanto pare questo fiore trova uno dei suoi climi preferiti.

Gli abitanti di Riposto organizzano fiere, mostre ed eventi culturali collegati a “La Pomelia”, acclamandosi come città di sua origine e maggiore fioritura.